public/

Noci, Giuseppe Albanese e la Repubblica Napoletana

Terza serata nei meandri della storia del nostro paese e della nostra comunità grazie a “Settembre in Santa Chiara”, prestigioso ciclo di conversazioni storiche organizzato da Centro Culturale “Giuseppe Albanese”, Biblioteca comunale “Mons. A. Amatulli” e Comune di Noci. L’evento, quest’anno giunto al diciottesimo anno d’età. Nella serata di ieri, 19 settembre, spazio alla figura di Giuseppe Albanese e al suo rapporto con Noci tramite gli avvenimenti della Repubblica Napoletana del 1799. Relatori della serata, moderata da Giuseppe Basile (direttore della Biblioteca comunale), Domenico Blasi (direttore del Gruppo Umanesimo della Pietra), e José Mottola (avvocato, studioso e saggista). Indirizzo di saluto affidato a Fabrizio Notarnicola (presidente del Consiglio comunale).

A prendere la parola per primo Domenico Blasi sulla questione lessicale. Si capisce subito, infatti, che la dicitura di “repubblica partenopea” ha poco, se non nulla, a che vedere con la Repubblica napoletana in quanto proclamata 150 anni prima. Si è poi continuato parlando del 220mo anniversario di un’istituzione molto particolare perché durò solo 144 giorni. Secondo Blasi, la rivoluzione non è che “la fine dello Stato”. A concludere il suo intervento l’importanza di parlare di questi avvenimenti, non solo perché scritti sui libri di testo, ma “per ribadire l’identità culturale della nostra terra”.

La parola è poi passata allo studioso José Mottola, che, a seguito della pubblicazione della biografia su Giuseppe Albanese, ha focalizzato l’attenzione proprio sulla figura del patriota. Il ‘99 diventa nell’immaginario collettivo l’equivalente di uno sconvolgimento, proprio come lo fu il ‘48. Infatti nel 1799 Noci viene invasa da lotte fratricida ed eventi che hanno lasciato il segno nel corso del tempo, come è successo anche in altri paesi. Per Mottola è importante non fermarci a parlare solo degli avvenimenti che accadono nelle nostre mura ma, piuttosto, “tracciare un filo rosso tra quello che è successo nelle nostre mura e quello che è successo nello stesso momento a Napoli”. In quel periodo, infatti, grazie alla privatizzazione delle terre comuni, gli Albanese erano la famiglia più ricca e e potente di Noci. Un periodo, però, pieno di cambiamenti e sconvolgimenti, che si palesava inizialmente con il cambiamento del calendario. Giuseppe Albanese ebbe un’importanza fondamentale nella storia della Repubblica napoletana, in quanto fu uno dei cervelli dell’insurrezione. Frequentando gli ambienti della capitale entra anche in contatto con personaggi influenti del suo tempo, iniziando a far parte della massoneria attiva. Fondamentale è anche la figura di Albanese perché “anticipa la modernità” rendendosi fautore del proclama tributario.

A fine serata l’intervento di uno studente del Liceo “Leonardo da Vinci” di Noci che ha dato vita ad un dibattito sull’ubicazione dei resti di Giuseppe Albanese. Prossimo appuntamento con “Settembre in Santa Chiara” giovedì 26 settembre, dedicato alla figura poco conosciuta del pugliese Francesco D’Onghia.

Info notizia

Altre di cultura

07 maggio 2024

Salomone presenta il suo libro a Dimora Intini

26 aprile 2024

Di NOTE e DI LUOGHI- Concerti di Primavera a NOCI

18 aprile 2024

I bambini della scuola primaria “Cappuccini” in biblioteca con i genitori

Commenta questa notizia